ULTIMI COMUNICATI STAMPA
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omunicato stampa, 24 luglio 2013
Poliziotti ambientali al Governo: lo svuotamento di funzioni delle province non deve disperdere fondamentali funzioni di controllo
12/6/2015 comunicato stampa
DECRETO LEGGE ENTI LOCALI - IL PARLAMENTO CORREGGA L'ASSURDA CANCELLAZIONE DELLE FUNZIONI SPECIALIZZATE DI POLIZIA PROVINCIALE
Il decreto-legge del Governo approvato in Consiglio dei ministri nella serata dell'11 giugno contiene un grave vulnus alle attività di presidio del territorio rurale ed extra-urbano,
col rischio di smantellare un patrimonio professionale prezioso di operatori di polizia locale specializzati nei compiti di polizia ambientale, di vigilanza ittico-venatoria e di protezione civile.
Gli operatori delle polizie provinciali italiane svolgono in aree prevalentemente extra-urbane e rurali molteplici attività di polizia giudiziaria, in particolare per il rispetto di una vasta normativa nel campo della tutela ambientale (lotta al bracconaggio, controllo del ciclo e del traffico di rifiuti, uso delle acque e del suolo, inquinamenti, edilizia, cave, ecc.), oltre alla vigilanza sui 120.000 chilometri di rete viaria provinciale. Occorre pertanto tenere conto delle specificità di ruolo e garantire eventuali passaggi di personale secondo logici criteri di omogeneità dei ruoli.
Invece un pasticciatissimo articolo del decreto-legge appena varato, annullando ogni precedente dibattito sul riordino delle polizie (in corso da mesi col d.d.l. "Madia" sul riordino delle pubbliche amministrazioni già votato al Senato e ora all'esame della Camera),
introduce una forzata scorciatoia, prevedendo un assorbimento a casaccio dei poliziotti provinciali nei ruoli del comuni per svolgere funzioni di polizia municipale.
Non si tratta soltanto di obbligare ad occuparsi di divieti di sosta, chissà dove, dipendenti che magari per decenni si sono occupati di lotta agli inquinatori o di smaltimento illecito di rifiuti pericolosi; il dipendente di polizia provinciale
dovrebbe cercarsi da solo un bando di mobilità verso un comune eventualmente disposto ad accoglierlo nella polizia municipale, senza alcuna garanzia sul possibile assorbimento in tempi ragionevoli di 2600 operatori, visto
il ridotto turn-over nelle polizie municipali e la scarsa disponibilità di cassa per nuove assunzioni da parte dei municipi; "rischiamo di avere i primi poliziotti precari della storia della Repubblica".
Per l'Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP) "si tratta di uno scempio professionale, che oltretutto contraddice lo spirito e il dettato della legge Delrio 56/2014, secondo cui al trasferimento di funzioni doveva accompagnarsi il relativo passaggio di personale,
mentre in questo caso l'eventuale ente ricevente non si occupa di controlli in campo ambientale e faunistico-venatorio. Il Parlamento, in sede di conversione, corregga questa stortura preservando in modo unitario funzioni e professionalità
oggi ancora più indispensabili, anche a seguito dell'approvazione della recente legge 68/2015 in materia di punibilità delle nuove fattispecie di ecoreati".
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23.5.2015, comunicato stampa
il Governo sta per smantellare le polizie provinciali ??
Ipotesi o voci di giravolta del Governo, circa la sorte delle polizie provinciali, rispetto a quanto dichiarato meno di due mesi fa dal ministro Madia
http://www.repubblica.it/ambiente/2015/04/02/news/corpo_forestale-111066438/
e mentre ancora il tema è all'esame della Camera, in relazione al dibattito sul riordino delle forze di polizia, contenuto nel disegno di legge-delega C.3098 sulle Pubbliche Amministrazioni.
L'art. 7 della bozza di decreto-legge sugli enti locali, oggetto di trattativa tra ANCI e Governo da tre mesi, atteso in Consiglio dei Ministri forse già martedì o mercoledì prossimo, e su cui sono circolate indiscrezioni , prevede a sorpresa che il personale di polizia provinciale venga messo in mobilità verso le polizie municipali, oltretutto con la previsione che ciascun addetto debba cercarsi per conto proprio un eventuale bando ed un comune disposto ad accoglierlo (procedure art. 1, comma 423, dell'ultima legge di stabilità 190/2014).
Mentre nelle scorse settimane le associazioni ambientaliste hanno concentrato l'attenzione soprattutto sulle sorti del Corpo Forestale, ma che di fatto (con il d.d.l sulle Pubbliche amministrazioni ora all'esame della Camera) sta rischiando soltanto un passaggio dal Min. Politiche Agricole al Min. Interno, mantenendo l'unitarietà delle funzioni,
a rischiare veramente sono le funzioni di vigilanza ittico-venatoria ed ambientale poste in essere dai 2600 addetti di polizia provinciale, la cui scomparsa dalle aree rurali determinerebbe il collasso dei controlli in materia di caccia, pesca, ciclo dei rifiuti, uso del suolo e delle acque pubbliche, gestione faunistica e controlli edilizi nei comuni privi di polizia locale, polizia fluviale e lacuale, sorveglianza dei 120.000 chilometri di rete viaria provinciale.
L'allarme viene lanciato dall'Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP), che cerca di scongiurare l'ipotesi di smantellamento delle funzioni di polizia provinciale, senza che ne venga preservata la continuità eventualmente anche in altre polizie od enti diversi dalle Province stesse.
Anche CGIL-CISL-UIL hanno scritto al sottosegretario agli Affari regionali Bressa chiedendo un incontro per evitare lo scempio di queste funzioni di polizia ambientale
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comunicato stampa, 3 marzo 2015
Disegno di legge sulla P.A. - Salvaguardiamo le professionalità del personale di Polizia Provinciale.
In previsione della ripresa dell'esame, in Commissione Affari costituzionali del Senato, del disegno di legge 1577 " Madia" sul riordino delle amministrazioni pubbliche, l'AIPP (Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale) torna a sollevare l'attenzione sul destino professionale
dei 2700 dipendenti in uniforme di province e città metropolitane che svolgono funzioni di polizia locale ed ambientale.
Tra i futuri 11 decreti delegati previsti dal disegno di legge governativo, infatti, se ne prevede uno in particolare che dovrà trattare (nei successivi 12 mesi dopo il varo della riforma) la materia del riordino delle forze di polizia e la razionalizzazione dell'attività di polizia ambientale.
Un nuovo emendamento del relatore del 20 gennaio scorso prevede un "riordino dei corpi di polizia provinciale", senza meglio dettagliare il significato pratico di questa espressione.
Una integrazione delle strutture delle Polizie Provinciali con il Corpo Forestale dello Stato è una concreta e fattibile ipotesi che è già stata oggetto di un ordine del giorno accolto il 21 dicembre 2013 dal governo Letta, in occasione della votazione in prima lettura della cosiddetta legge Delrio, che oggi sta per svuotare di varie funzioni gli enti intermedi; è di questi giorni l'avvio di un pasticciato iter di ricollocazione di circa 20.000 dipendenti provinciali.
Il corto circuito tra la legge Delrio, che ha lasciato in balia di leggi regionali (in forte ritardo) il riordino delle funzioni provinciali e relativo personale, e la legge di stabilità 2015, che taglia da subito il 50% della spesa del personale delle province, lascia in un clima di insopportabile incertezza uomini e donne delle polizie provinciali quotidianamente impegnati ad applicare numerose e complesse norme e regolamenti in campo ambientale, che spaziano dal ciclo dei rifiuti, all'inquinamento di aria , acque e suolo, alla tradizionale vigilanza nel settore della caccia, della pesca in acque interne, alla salvaguardia del territorio e dei beni naturali.
Per questi motivi l'AIPP sostiene gli ulteriori emendamenti e sub-emendamenti al disegno di legge governativo (in gestazione dal 23 luglio 2014) , presentati da senatori sia di maggioranza che di opposizione, che specifichino con maggiore precisione che gli operatori di polizia locale e statale con funzioni di presidio delle aree rurali e di tutela dell'ambiente possano mettere in comune le relative professionalità in una unica struttura, conservando le rispettive conoscenze del territorio.
L'AIPP ribadisce che l'esperienza degli appartenenti ai corpi e servizi di polizia provinciale non deve essere polverizzata con malaugurate forme di mobilità a casaccio che ne sviliscano la formazione e l'esperienza, tantomeno disperdendola a livello municipale, ambito inopportuno per l'espletamento delle indagini e dei compiti di polizia ambientale e di ambito extraurbano.
comunicato stampa, 16/1/2014
Basta incertezze sul destino delle polizie provinciali italiane - Sindacati confederali della funzione pubblica privi di mandato ed autorevolezza sull'argomento.
L'associazione Italiana Agenti ed Ufficiali di Polizia Provinciale (AIPP) , organizzazione di categoria più rappresentativa dei dipendenti provinciali con prevalenti compiti di polizia ambientale, è in totale disaccordo con l'incomprensibile posizione di CGIL-CISL-UIL (settori funzione pubblica e pubblica amministrazione), in relazione al destino dei poliziotti provinciali nel contesto del disegno di legge S.1212 su province e città metropolitane all'esame del senato.
"Senza alcun mandato specifico dei lavoratori, e senza alcuna consultazione preventiva, la stessa Triplice che assieme a Confindustria aveva riproposto l'abolizione delle Province lo scorso settembre 2013, ora prefigura per i poliziotti provinciali un mero destino di personale in esubero da disperdere in qualche comune o chissà dove, contestando aprioristicamente l'ipotesi di una fusione con il Corpo Forestale dello Stato, ma senza indicare dignitose e plausibili alternative".
"Avremmo compreso una richiesta a Governo e Parlamento di lasciare in capo alle Province le funzioni fondamentali di tutela dell'ambiente, e relativi compiti di polizia locale svolti dalle attuali strutture di polizia provinciale; ma se l'esito dell'iter parlamentare confermerà la decisione di Governo e maggioranza di svuotare le province delle attuali competenze che riguardano la categoria, l'alternativa plausibile è quella di una razionalizzazione delle forze di polizia che si occupano di salvaguardia del territorio; i poliziotti provinciali non devono essere giuridicamente lasciati in una terra di nessuno, perché il patrimonio professionale di competenze esercitato da decenni sul territorio non può e non deve essere polverizzato su scala municipale, assolutamente inadeguata per svolgere indagini e funzioni di polizia ambientale tipicamente di area vasta".
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Testo depositato in occasione dell’ audizione dell’AIPP in Senato:
Alla Commissione Affari Costituzionali
del Senato della Repubblica
Oggetto: Audizione informale sui Disegni di legge n. 1212 e 965 (Province e Città Metropolitane).
ASPETTI CONCERNENTI IL PERSONALE DI POLIZIA PROVINCIALE E LA RELATIVA
ATTIVITA’ DI POLIZIA AMBIENTALE.
Ill.mi Senatori e Senatrici,
nell'ambito del dibattito sulla riforma degli enti locali intermedi, il d.d.l. S.1212 ha notevolmente ridotto (art. 17) le funzioni fondamentali delle Province, mantenendo in capo a tali enti e alla future città metropolitane, tra gli altri, i compiti di “valorizzazione dell'ambiente" nonché di "regolazione della circolazione stradale", mentre dal testo originariamente presentato dal Governo sono stati espunti quelli concernenti la “tutela dell’ambiente”.
La genericità del testo, così come formulato, implica tuttora un certo grado di incertezza sul futuro assetto e gestione delle funzioni di polizia ambientale, faunistico-venatoria e stradale, attualmente svolte dai circa 2700 operatori dei corpi e servizi di Polizia Provinciale, o di analoghe strutture con differenti denominazioni (servizi prov. di vigilanza faunistico-ambientale, ecc).
Ad oggi tale personale garantisce, grazie alla capillare conoscenza dei rispettivi territori in cui presta servizio, l'applicazione ed il rispetto (espletando funzioni di polizia giudiziaria ed ausiliarie di pubblica sicurezza) di un vasto complesso di disposizioni statali e regionali, che include - tra le altre- la normativa sulla gestione e trasporto dei rifiuti, sull'inquinamento, sulla difesa del suolo, sulla salvaguarda dei beni naturali, su caccia e pesca, sulla gestione faunistica, sulle attività in campo urbanistico-edilizio e sulle cave, ed in molte realtà sul rispetto del codice della strada .
Tale patrimonio ed attività professionale, tipicamente espletata in contesti di "area vasta", per la specificità delle materie di competenza, non deve assolutamente essere disperso né polverizzato, per oggettive ragioni organizzative, gestionali e di economie di scala; infatti la maggior parte delle attività e delle indagini di polizia ambientale non può per sua natura essere gestita nell’ambito dei ridotti confini municipali.
L’AIPP (Associazione Italiana Agenti ed Ufficiali di Polizia Provinciale), associazione di categoria numericamente più rappresentativa della professione :
-ha vivamente apprezzato che il Governo, nella seduta del 21 dicembre 2013, abbia accolto durante la seduta n. 143 l’ordine del giorno 9/01542-A/008 che “impegna il Governo a predisporre, nella sua competenza legislativa in materia di tutela dell'ambiente, tutte le misure necessarie per il trasferimento delle funzioni del Corpo di Polizia Provinciale al Corpo Forestale dello Stato, procedendo al contempo al trasferimento del personale e dei relativi mezzi. “ :
- ritiene che la razionalizzazione dell’assetto degli organi di polizia ambientale, prefigurabile con l’approvazione del decreto legislativo di cui all’art. 17, comma tredicesimo-lett. b) del d.d.l. 1212, debba essere meglio esplicitata dal Senato con propri atti ed emendamenti, precisando le intenzioni del Parlamento sullo specifico aspetto dell’attività polizia ambientale oggi svolta dalle Polizie Provinciali, auspicabilmente nella direzione indicata dall’ordine del giorno predetto ;
- considera opportuno che, nelle more di una fusione tra Polizie Provinciali (e/o strutture di guardie provinciali con analoghi compiti, incluse quelle delle regioni a statuto speciale) e C.F.S., con possibilità di opzioni alternative per il personale provinciale, venga meglio chiarito che le Amministrazioni Provinciali continuano ad espletare compiti di polizia locale in campo ambientale, faunistico-venatorio e stradale, in attesa dell’entrata in vigore dei decreti legislativi emanati dal Governo su delega del Parlamento.
Roma, 14 gennaio 2014
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Dichiarazioni 1/8/2013 del Ministro delle Politiche Agricole
http://www3.corpoforestale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7678
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comunicato stampa AIPP, 24 luglio 2013
Poliziotti ambientali al Governo: lo svuotamento di compiti delle province non deve disperdere fondamentali funzioni di controllo
Alla vigilia del Consiglio dei Ministri di venerdì 26 luglio, per cui era stata annunciata la presentazione da parte del Ministro per gli affari regionali Delrio di un disegno di legge ordinario per un primo"svuotamento" di molte competenze delle Province, da assegnare a comuni o unioni di comuni, resta la preoccupazione che tutte le funzioni di polizia rurale e di vigilanza ambientale gestite dalle polizie provinciali non vengano disperse in modo caotico e deleterio.
Secondo l'AIPP (Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale), la più rappresentativa associazione di categoria, è assolutamente indispensabile che il personale preposto al rispetto di una vastissima normativa nel campo della tutela e gestione dei beni naturali, della fauna selvatica, della caccia e pesca, dello smaltimento e trasporto dei rifiuti pericolosi, dei vincoli paesistici/edilizi, dell'inquinamento e degli interventi nei corsi d'acqua, per citare solo alcuni esempi, non sia riassegnato ai comuni, ove l'espletamento di questi compiti di polizia ambientale sarebbe impraticabile ed inefficiente, trattandosi di tipiche funzioni di area vasta.
Sono circa 2700, secondo un recente documentato sondaggio della neonata Associazione Italiana Agenti e Ufficiali di Polizia Provinciale (www.polizieprovinciali.org), i poliziotti provinciali quotidianamente impegnati sul territorio, in particolare quello extra-urbano, per il rispetto di una vasta normativa nel campo della tutela dell’ambiente, della salvaguardia dei beni naturali e del patrimonio faunistico, oltre che per la sorveglianza di circa 120.000 km. di strade provinciali; un’attività specializzata che non si vuol vedere azzerata da pluri-annunciate riforme istituzionali che presentano sempre preoccupanti vuoti sui temi della salvaguardia ambientale.
Il territorio rurale, le campagne e le zone di montagna non possono essere private dell'unica presenza di polizia giudiziaria degli enti locali in queste zone, stante anche la peculiarità delle materie specialistiche oggetto di intervento, e la pressoché assenza delle forze dell'ordine in queste parti assai estese del territorio nazionale.
Il personale di Polizia Provinciale , con compiti che spaziano dai controlli su discariche abusive e trasporto di rifiuti tossici, lotta al bracconaggio, protezione civile, controllo dell’abusivismo e degli inquinamenti, polizia idraulica , tutela die beni naturali, vuole veder riconosciuto il proprio ruolo e scongiurare che, un’eventuale trasferimento delle competenze provinciali ai Comuni, possa polverizzare corpi e servizi di P. P. strutturati da decenni per la vigilanza su “aree vaste”, non gestibile a livello di Polizia Municipale, e oggi non surrogabile da altri corpi di polizia.
L’unitarietà e la specializzazione delle strutture di Polizia Provinciale devono essere comunque salvaguardate anche nel caso che le province vengano prossimamente abolite.
"Occorrono anni ed anni per formare un operatore di polizia locale specializzato nell'applicazione di una normativa specialistica assai articolata, e nella conoscenza di ogni angolo del territorio rurale di competenza" - "Questo tipo di personale è prezioso per il territorio e per fare in modo che molte disposizioni di legge non rimangano lettera morta, e non potrebbe essere certo ricollocato in un ufficio qualunque, pena la dispersione di un patrimonio professionale costruito nel corso degli ultimi decenni con grande sforzo", afferma Augusto Atturo, presidente nazionale AIPP:
Sono migliaia, ogni anno, le denunce inoltrate all'autorità giudiziaria dalle Polizie Provinciali, per numerose fattispecie di reato che spaziano dallo smaltimento illecito di rifiuti tossici, al porto abusivo di armi da fuoco, agli scarichi abusivi. Un'attività che si accompagna alla sorveglianza nei grandi laghi interni, alla gestione faunistica, alla sicurezza stradale nelle aree extra-urbane, alla ricerca di persone disperse, all'accertamento di molte altre violazioni amministrative e penali in materia di caccia, pesca, circolazione fuoristrada, attività estrattiva nelle cave, violazioni paesistiche, prelievi di inerti e derivazione delle acque pubbliche.
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L'AIPP ha presentato nelle scorse settimane una sintesi aggiornata sui dati in materia di personale, qualifiche, orari, materie principali di intervento e dotazioni, degli operatori di polizia giudiziaria alle dipendenze delle Province e preposti al rispetto di un'ampia normativa, in special modo nel campo della tutela ambientale , del presidio delle aree rurali e della vigilanza sulla rete viaria extra-urbana.
scaricabile (19 MB) da:
https://docs.google.com/file/d/0B0Q1-nJFOHx6bG1pdzl3dmlKOEk/edit?usp=sharing